My Favorite Things, John Coltrane
Mi piace la pioggia, mi piace passeggiare per le vie di Roma con i miei stivali di gomma e saltare nelle pozzanghere, mi piace alzare lo sguardo e vedere le gocce di pioggia che cadono sul mio ombrello trasparente e schizzano via, mi piace il rumore che fanno.
Da piccola facevo un sogno ricorrente, quello di uscire da casa con l’ impermeabile ed i miei inseparabili stivali gialli di gomma per la pioggia, poi arrivavo all’ asilo e mi accorgevo di essere scalza.
Cominciavo a piangere nel sonno e mi svegliavo che avevo le guance rigate dalle lacrime.. ecco, per dire, io certe cose le ho proprio sempre amate..
Rientrare a casa con i capelli bagnati ed asciugarli di fretta col phon, indossare un bel maglione pesante e mettere su l’ acqua per il tè da sorseggiare piano dietro i vetri appannati, o nascondermi sotto le coperte quando fuori c’ è il temporale..
E poi quando ci sono giornate così la sera ho anche la scusa per cucinare una delle mie minestre o zuppe preferite, che tanto amo.
Panocchie o pannocchie, canocchie o cannocchie, o cicale di mare che dir si voglia sono state le protagoniste indiscusse della serata.
Un tipo di pesce che di solito si mette nelle zuppe miste, o nei sughi per dare “quel tocco in più” è stato invece il solo ingrediente principale della mia cena.
ZUPPA DI CICALE DI MARE | | Print |
- cicale di mare 20
- pomodori pelati 400 gr
- vino bianco
- brodo di pesce
- sale
- pepe
- olio EVO
- prezzemolo
- aglio 2 spicchi
- pane
- In un tegame di terracotta far rosolare gli spicchi d' aglio con un poco d' olio ed il prezzemolo tritato.
- Unire le cicale di mare.
- Dopo un paio di minuti sfumare con un bicchiere di vino bianco e lasciarlo evaporare.
- Unire i pomodori pelati passati al passaverdure.
- Coprire il tegame e lasciar cuocere la zuppa per una mezz' ora avendo cura di aggiungere qualche mestolo di brodo di pesce qualora si dovesse restringere troppo.
- Aggiustare la zuppa di sale e pepe.
- Nel frattempo tostare qualche fetta di pane e strofinarla con un po' d' aglio solo da un lato.
- Condire il pane con un filo d' olio.
- Distribuire la zuppa in due scodelle e condirla con un giro d' olio a crudo.
- Servire la zuppa con i crostoni di pane all' aglio.
18 Responses to “Comfort Food : : ZUPPA DI CICALE DI MARE”
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Davvero chic! E foto bellissime 🙂
ma grazie cara!!! :O***
….direi che con questa zuppa non ti sei fatta mancare prorpio niente vero? Bellissima e assolutamente fantastica….una leccornia da mangiare con gli occhi…un saluto Emanuela.
grazie Manu!!
certi giorni bisogna pur consolarsi… :O)))
Perdona le mie strane associazioni mentali, ma il passaggio dalla pioggia, all’essere zuppa, alla zuppa per cena è stato inevitabile 🙂
Un’altra ottima ricetta da rifare quanto prima.
Piove sul bagnato, come si suol dire.
Cicale, cicale, cicale. (no, questa è sbagliata)
Fabio
aaaaaah vero!! è proprio così. preciso preciso. eppure io zuppa zuppa a casa cerco di non arrivarci, sennò finisco come l’ omino dello spot della zucchetti di qualche giorno fa :O)))))))
bella bellissima…. anch’io adoro le zuppe, la pioggia un pò meno, o meglio, la pioggia decisa mi piace, i giorni in cui pioviggina a ripetizione li odio!!
però la tua immagine degli stivali che saltellano nelle pozzanghere è bellissima….
ciao
eheheh…. bisogna pensare alle cose belle, anche se stai sotto la pioggia.. non si sa mai che poi si formi una pozzanghera in cui saltare dentro :O)))
ciao!!
E come al solito le tue parole riescono a farmi amare anche quello che a me piace un po’ meno. Provi a venir qui e spendere due parole positive sulla neve che sta scendendo? 😛
La zuppa mi piace moltissimo e le tue foto sono sempre più belle!! *_*
Bisous mon amie!
oooh la neve… qui a Roma al più sparisce il sale (preventivamente) dagli scaffali e la cosa mi fa alquanto arrabbiare quando ho finito il sale FINO e il commesso mi dice: signorina, ma c’ è l’ emergenza neve…
sivvabbè la neve a Roma..
baciooone!!
mmm, appetitosa!! e… sottoscrivo tutto ciò che hai scritto sull’amare la pioggia, il freddo & co! baci
mi sa che non siamo in molte ad amare i pomeriggi uggiosi… :O)))
bacione!!
adoro le cicale ma solo quando sono già ‘svestite’ della loro corazza perchè ciucciarle fuori dal guscio proprio non fa per me! 🙂
Ti aspetto chérie!
bacioni
ah bè, io invece mi metto a tavola con un bavaglino gigante per non sporcarmi che neanche nei film americani quando fanno le gare tra mangiatori assatanati di cibo, e tra un’ imprecazione e l’ altra se mi pungono le affronto, una per una. e alla fine faccio pure la scarpetta, come dice Valentina :O)))
Ma cicale vive o morte da poco? Le cicale sono un pò rognosette, sottoscrivo le parole di Roberta, però sono strabuone e io, pigramente, lascio che sia mio suocero a cucinarle. Bacio.
vive vive, rigorosamente vive.sono rognosette è vero, ma sono anche mooolto moooolto buone, e io quando c’ è qualcosa che mi garba particolarmente non conosco ostacoli…. ahah. una furia a tavola…
La sai lunga tu. Poche cose sono buone come un sughetto fatto con le cicale. E’ quasi impossibile estrarne la polpa, ma il gusto che danno al sugo… pane di casa e scarpetta obbligatoria!
Un bacione.
è vero.. estrarne la polpa è un film.. però che buone Vale!!
quanto alla scarpetta… vedo che la sai lunga anche tu :O) eheh
smaaaaack