Loving People Through Food
Nov 112013
 

Una pagnotta da mezzo chilo se eravamo solo io e lei oppure da un chilo se c’ erano anche babbo, mamma e Stefano a pranzo.

L’ importante era specificare al forno che io ero la nipote di Gina, la mugnaia, e che la pagnotta doveva essere bassa ben cotta.

A me è sempre piaciuta un po’ più alta, per il semplice motivo che se ci spalmavo su po’ di patè di fegatini, o un filo d’ olio, o del pomodoro, o perchè no della marmellata o una fetta di prosciutto, ce ne stava di più. La solita ingorda.

E’ che secondo me quel prosciutto di montagna saporito, oppure un bel pezzo di formaggio o anche solo un filo d’ olio a farci la fettunta, col pane senza sale stanno molto meglio!

Adesso al forno in Voltaia ci vado lo stesso e anche se dopo 32 anni la mia faccia la conoscono bene e nessuno si azzarderebbe mai a darmi una pagnotta alta e cotta male io resto sempre la “nipote di Gina”.

E’ la cosa che più mi avvicina al pane, alla farina (la nonna aveva un mulino prima che questo venisse bombardato durante la guerra), al forno.

Fare il pane toscano in casa è un’ esigenza, perché di pane sciocco e buono come dico io qui a Roma non ne trovo, per quanto io sia costretta ad ammettere che un eccessivo attaccamento alla mia terra mi abbia vista scendere a Roma più di una volta con l’ acqua presa alla fonte ed imbottigliata.

Con quell’ acqua sarei tentata di lavarmici i capelli, perché è un’ acqua priva di calcio, liscia liscia che quando ci si lava le mani si ha l’ impressione di averle sempre insaponate ed è quasi dolce al gusto, ed i capelli restano morbidi morbidi e lucidi.

E invece no, io ci faccio il pane. Oppure come babbo insegna ci lavo le cose bianche che così non ingialliscono.

L’ ideale sarebbe utilizzarla per ricaricare l’ acqua del ferro da stiro..

Dopo questa parentesi neanche troppo breve di economia domestica, non mi resta che lasciarvi la ricetta del pane toscano.

Per farlo come piace alla nonna dovrete farlo un po’ più basso.. sarà più fedele all’ originale ma vi avviso: riuscirete a metterci meno fette di prosciutto sopra! : )))

IL PANE TOSCANO
5.0 from 2 reviews
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Tipo Ricetta: Pane, Lievitati
Autore:
Ingredienti
  • farina tipo 0 800 g
  • acqua (con pochissimo calcio per me) 375 g
  • lievito 1 g
  • farina di riso
Istruzioni
  1. GIORNO 1
  2. La sera sciogliere il lievito in 30 g di acqua.
  3. Unire 50 gr di farina ed impastare velocemente.
  4. Riporre la biga in un barattolo di vetro a chiusura ermetica e lasciarla lievitare al riparo da correnti fino al mattino.
  5. GIORNO 2
  6. Al mattino impastare la biga con altri 50 g di farina e 30 g di acqua.
  7. Riporre di nuovo tutto l' impasto nel barattolo di vetro e lasciar lievitare per tutta la giornata.
  8. Alla sera impastare la massa lievitata insieme a 100 g di farina e 60 g di acqua.
  9. Chiudere ancora l' impasto nel barattolo e lasciarlo lievitare per tutta la notte.
  10. GIORNO 3
  11. Al mattino tirare fuori l' impasto e rovesciarlo su una spianatoia infarinata.
  12. Impastare velocemente la massa pizzicandone i bordi e riunendoli verso il centro.
  13. Distendere la pasta con le mani in una forma rettangolare e poi arrotolarla con i pollici su se stessa partendo dal bordo più distante rispetto al corpo fino ad arrotolarla tutta.
  14. La piega finale va tenuta in basso.
  15. Preriscaldare il forno alla massima temperatura.
  16. Adagiare la pagnotta su una teglia rivestita di carta forno.
  17. Spolverizzare la pagnotta con la farina di riso e coprirla con un panno.
  18. Lascia riposare la pagnotta fino al momento di infornarla.
  19. Quando il forno raggiunge la massima temperatura, abbassare a 200° ed infornare il pane.
  20. Dopo 10 minuti di cottura abbassare nuovamente a 180° e continuare la cottura per altri 30-35 minuti.

La signorina Pici e Castagne

  20 Responses to “ The Perfect Bite : : IL PANE TOSCANO”

  1.  

    Tra tanti pani, tanti esperimenti, il pane sciocco mi manca.
    Ora però mi serve l’acqua della fonte. Quella è dura da trovare a Roma.
    Grazie per le atmosfere di questo post.

    •  

      non ci credo che con tutte quelle cose buonissime che ti ho visto preparare negli ultimi tempi tu non abbia fatto il pane toscano! : )
      sì, bè, non è tanto l’ acqua della fonte che qui a Roma troveresti pure, quanto QUELL’ acqua di QUELLA fonte.. capisci perchè ogni tanto io una bottiglia me la riporto..
      bacio!

  2.  

    Il pane sciocco è il mio ricordo d’infanzia, quando si andava a Montagnana a prendere la ruota cotta a legna, perchè anch’io avevo le mie esigenze e volevo proprio quel pane, me lo portavo sino a Trieste caricandomi un paio di sporte in più sul treno, nonostante il cambio a Firenze e a Venezia, ma mica poteva mancare “lui”! L’ho sempre voluto rifare, ma è l’acqua a fare la differenza e con quella della mia città, salata e calcarea, me lo scordo: talora preparo una bella pagnotta sciocca che mi riporti almeno un po’ al sapore di “acqua e farina e basta”, anche se mio marito e mio figlio non gradiscono… ma che ne sanno loro di com’è il pane con l’olio e l’origano oppure con i fegatini spalmati sulla mollica, che poi ne fai uno strato ed un altro ancora perchè sono troppo buoni… lui mi guarda un po’ schifato mentre addento una fetta di pane sciapo cosparso con una cosa marrone che Nutella non è… e io mi beo in cotanto sapore e continuo a dirgli che è lui che non capisce un fico secco di cosa significhi mangiar bene!
    Un bacio, Tatiana

    •  

      cerscerà.. crescerà.. e magari imparerà ad apprezzare quello di fronte a cui oggi storce il naso quasi disgustato.
      io per esempio penso a quanto non mi piacevano i minestroni, a quanto mi si rigirasse la giornata solo al pensiero che a cena avrei trovato l’ odiato mninestrone.. adesso non faccio che preparare zuppe e minestre di verdure per tuto l’ inverno……. come un’ ossessa!
      bacio : )

  3.  

    Serena il tuo pane è una meraviglia e poi quel giro di olio sopra lo rende perfetto! Come hai ragione sull’acqua… trovare quella di fonte qui è un vero miraggio.
    Buona settimana

  4.  

    A volte mi sento un ‘orfana. Orfana di pane. Quello sciocco, comprato al forno della mia minuscola frazione. Mi sta bene anche quello comprato al super, cotto nel forno a legna.
    Quando parto dai “miei posti”, faccio scorta dei miei “genitori” di pane e torno, mio malgrado, a “casa”.
    Quando lo finisco, non ne mangio più fino a quando me lo faccio in casa o non ne mangio.
    Quando torno, vado a raccogliere le pigne e l’acqua dalla “fontanina delle fate” ,nel bosco vicino a casa, e accendo il forno a legna. Vediamo cosa riesco a fare 🙂
    Isabel

  5.  

    Ahahhahha!! Sere, ti ci vedo che torni dalla Toscana con l’auto stracolma di acqua della fonte. Effettivamente voi toscani siete proprio legatissimi alla vostra terra (io ho lo zio toscano) e vi portate a presso derrate alimentari come non ho visto fare da altri. Però è bello e ancora più bello che tu ci riproponga un ricordo della tua infanzia che si possa anche mangiare.
    Ti abbraccio forte

  6.  

    Mi hai conquistata con la faccenda dell’acqua. Quando faccio di questi discorsi, di solito, mi guardano tutti straniti, come se l’acqua fosse tutta identica, con lo stesso sapore, la stessa durezza.
    Del pane toscano ho ottimi ricordi. Mi piacerebbe riassaggiarlo.

    Buona settimana, Signorina!

  7.  

    Stamattina aprire instagram per mettere la mia foto del pane e trovarci la tua, subito prima, è stata una rivelazione… bello vederlo di prima mattina, ancor più leggere la tua storia e la tua ricetta.
    Anche io, come te, sono un po’ ingorda, anche semplicemente con gli occhi, e preferisco vedere un pane alto, gonfio, e che sappia anche ospitare più “guarnimento” 😉
    Non so dove trovare l’acqua di fonte, ma la pazienza di curare questo pane sì… quindi lo proverò di sicuro!

  8.  

    Ahahah, il pane più sepsso così ci sta più prosciutto, come si fa a non darti ragione?
    Bello il pane, ma bello tutto il post, come sempre, leggero ma commovente, come sempre pieno di ricordi e di amore per la tua Toscana.
    Un bacione!

  9.  

    Per noi che siamo abituati al pane salato, quello sciocco è sempre un trauma ai primi assaggi. Ma col tempo si inizia ad apprezzarlo, soprattutto considerate le varie bontà con cui è possibile accompagnarlo. Io farei ingiallire il bucato (stavo per dire i capelli :-p) e piuttosto ci farei comunque il pane.

    Fabio

  10.  

    il pane toscano e’ la cosa che mi manca di piu’ quando sono lontana da casa. le tue foto con l’olio nuovo sono commuoventi! 🙂

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