Razzle Dazzle, Bill Haley and The Comets
Uuuh! Avete riconosciuto la provenienza della ricetta dagli ingredienti?
Mia zia Rosi è tornata alla carica in questo blog con la ricetta della Pizza di Pasqua di Civitavecchia.
Ed ha più di cent’ anni!!!!
La ricetta, non mia zia, ma vi pare?!?
Mia nonna è nata a Civitavecchia, ultima di 9 figli (!!! fate un rapido conto di maritimoglinipotipronipotieccecc e spaventatevi), e per questo abituata alle grandi manovre in cucina, a non contare i posti a tavola, alla goia della condivisione.. così sono le mie zie (di cui mia nonna è a sua volta la zia) e mia mamma, dunque niente panico please: con tutti questi ingredienti vengono circa 6 pizze.. mica penserete di mangiarle tutte vero?!?!?!?!? parola d’ ordine: r-e-g-a-l-a-r-e.
Oppure potete trascinarvele fino al pic nic del 1° Maggio come facciamo noi. (Capita a volte che rileggendomi abbia l’ impressione di parlare come Buddy Valastro tra un po’ mi sentirete dire: è così che si fa nella mia famiglia, baby… a quel punto, regalatemi un libro, guardo troppa TV..)
La casa di mio nonno (bisnonno, veramente) Ennio si trovava alle spalle della Cattedrale di San Francesco (Civitavecchia) e lì vicino c’ erano tre forni: Papi, Baccari e Sacconi.
Nonna Lorenza (la mia bisnonna) preparava l’ impasto delle pizze, poi con le teglie coperte da teli di cotone si facevano delle vere e proprie processioni fino al forno a cui si portava 1 uovo (per ogni pizza) che doveva servire per la spennellatura e forse anche un po’ per dazio…
Le pizze vanno cotte negli stampi alti, come quelli usati per il panettone, e mentre ora possiamo scegliere tra stampi di carta monouso, alluminio ed antiaderenti, un tempo la nonna utilizzava come stampi i tegami di terracotta.
Poveretta, che scomodità, direte voi! Macchè. Con la pasta cruda che si incrostava alle pareti del coccio nonna Lorenza faceva la “pizza matta”, aggiungendo un po’ di zucchero, di strutto e qualche goccia di latte per impastare tutto quanto.
La pizza matta si preparava per riciclare gli avanzi e non sprecare neanche una briciola di impasto ottenuto con tanta fatica, ma soprattutto serviva a distrarre l’ attenzione dei più golosi che non vedevano l’ ora di mettere le mani sulle pizza di Civitavecchia che invece dovevano conservarsi intatte fino a Pasqua.
Le pizze andrebbero fatte riposare una settimana circa prima di mangiarle: si “asciugheranno” un po’.
Se come me avete le “fregole” o se le preferite morbide morbide come mio cugino Sergio.. buon appetito. E per il 1° maggio ci verrà in mente qualcos’ altro da portare al pic nic!
(fonte: zia Rosi che risponde al telefono alle 8.00 di un sabato mattina qualunque… ma noi due, zia, dormire un po’ di più nel week end no eh?!)
LA PIZZA DI PASQUA DI CIVITAVECCHIA | Print |
Tipo Ricetta: Lieviti
Autore: Serena Angelini
Ingredienti
- uova 10 +1 per spennellare la superficie delle pizze
- zucchero 1,8 kg
- anice 50 gr
- cannella 50 gr
- cacao amaro 50 gr
- pasta lievitata 1 kg (preparata con 650 g farina, 575 ml acqua, 20 g lievito di birra fresco)
- burro 400 gr
- strutto 400 gr
- lievito di birra 100 gr
- farina 3 kg
- vino 1\4 lt
- latte 1\4 lt
- ricotta 900 gr
- sambuca 2 bicchierini
- limone 1
- sale
Istruzioni
- Far macerare i semi di anice nel vino per un giorno intero.
- La sera prima preparare la pasta lievitata.
- La pasta deve essere molto lenta, tipo una pastella, per intenderci.
- Coprire con la pellicola e lasciar riposare la pasta per tutta la notte.
- Appena la pastella formerà delle bolle sulla superficie, aggiungere le uova precedentemente battute.
- Dopo un' oretta incorporare lo zucchero, il cacao, la cannella ed i semi di anice (vino compreso)
- Fondere il burro e lo strutto ed unirli al composto.
- Passata un' oretta, incorporare la ricotta, la sambuca, la scorza grattugiata del limone ed un pizzico di sale.
- Lasciar riposare l' impasto fino a sera.
- Unire alla pasta il lievito sciolto nel latte tiepido e la farina.
- Impastare energicamente il composto, e suddividerlo negli appositi stampi.
- Gli stampi ideali sono quelli che si usano per il panettone, e di carta sono sicuramente più pratici.
- Riempire gli stampi a metà, coprire con un panno pesante e far lievitare le pizze tutta la notte.
- Il mattino successivo, preriscaldare il forno a 150°-160°.
- Spennellare le pizze con l' uovo battuto.
- Quando il forno è caldo infornare le pizze e cuocerle per 45-60 minuti.
Con questa ricetta partecipo al contest Ricette di Pasqua dal Mondo:
