Loving People Through Food
Jan 182013
 


L’ ultimo. Giuro che è l’ ultimo piatto di pici che pubblico per questo giro dell’ MTC. Con tutti questi pici in giro questi sono i giorni dell’ elogio della semplicità e della fantasia.

Questo mese è stato un MTCmese speciale per me. Grazie all’ MTC ho imparato a fare la torta pasqualina con la pasta più buona del mondo, ho imparato ad impastare col cuore il pane del sabato, e certo i pici  a confronto sembrerebbero non essere una novità. Nessuna sfida?

Al contrario.

La sfida stavolta era con me stessa. Come nella vita del resto, la vera sfida è con la te stessa precedente, non con gli altri. Ed è la sfida più dura.

Uscire dalla propria tradizione (che spesso può diventare un limite), dai propri sapori e ricordi per inventarne di nuovi, per creare nuove tradizioni, per reinventare se stesse non è facile, eppure alla fine del mese questa cucina è diventata come un vecchio maglione infeltrito, in cui tutti i fili si sono intrecciati e non si possono più dividere.

I pici sono rimasti fedeli a loro stessi, pur indossando condimenti diversi. Questo mi piace.
Così come è iniziata allo stesso modo la mia settimana di pici dedicati all’ MTC e a Patty si conclude in perfetta toscanicità.
Ai fegatini spesso si associano i crostoni di pane sciocco, ma coi fegatelli si prepara anche un ottimo ragù, magari con funghi e/o salsiccia.
Il ragù coi funghi è un altro di quei ricordi d’ infanzia, di casa della nonna, un ragù semplice e saporito, i funghi frutto delle passeggiate nei boschi, quel profumo inconfondibile che ti riporta alla memoria immagini sfocate eppure così vive.

Mi commuovo e sorprendo sempre un po’ quando sento uscire dalla mia cucina i profumi della cucina di mia mamma e delle mie nonne. Forse una diventa grande davvero quando riesce a passare dall’ altra parte, a coccolare qualcun altro allo stesso modo con cui è stata coccolata..


PICI CON RAGU' DI FEGATINI E FUNGHI
5.0 from 4 reviews
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Tempo Preparazione:
Tempo Cottura:
Tempo Totale:
Ingredienti
  • 200 gr di farina 00
  • 100 gr di farina di semola rimacinata
  • 2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
  • 1 pizzico di sale
  • acqua qb
  • fegatini di pollo 6-8
  • cipolla 1
  • pelati 250 gr
  • vino rosso 1 bicchiere
  • porcino 1
  • rosmarino
  • pepe
Istruzioni
  1. Il procedimento per i Pici di Patty:
  2. "Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
  3. Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
  4. Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
  5. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
  6. Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
  7. Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola."
  8. Preparare il ragu' di fegatini.
  9. Tritare la cipolla finemente.
  10. In un tegame riunire la cipolla, un filo d' olio e qualche ago di rosmarino.
  11. Far rosolare i fegatini tagliati al coltello ed il fungo a dadini piccoli.
  12. Quando i fegatini si saranno rosolati sfumare con il vino.
  13. Appena il vino sarà sfumato unire i pelati schiacciandoli con una forchetta.
  14. Lasciar cuocere per una mezz' oretta a fuoco bassissimo.
  15. Procedere con i pici come indicato dalla Patty:
  16. "Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
  17. Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
  18. Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità. "
  19. Cuocere i pici in abbondante acqua salata e con un cucchiaio d' olio per evitare che si attacchino.
  20. Scolare i pici e condirli con il ragu' di fegatelli.

 

Con questa ricetta partecipo all’ MTC di Gennaio:

Menu Turistico

La signorina Pici e Castagne

  26 Responses to “Taste Of Tuscany : : PICI CON RAGU’ DI FEGATINI E FUNGHI”

  1.  

    non smettere ti prego, mi fai venire l’acquolina anche di mattina!

  2.  

    una più bella dell’altra queste ricette!!
    ….bisogna che mi metta a farli, questi pici!!!
    ciao

  3.  

    ma anche questi sono veramente incredibili: sapori decisi, ma ben bilanciati, da acquolina assoluta!!!! D’altra parte da chi, se non da te 🙂 miss Pici e Castagne!!! 🙂
    Grazie Serena e buona giornata.

  4.  

    aaaaaaaaaahhhhhh si vede ance l fumoooooo mamma ia ma quanto sei bravaaaaaaaaa mi piace si si 🙂

  5.  

    per i fegatini farei faville…..sono una delle cose più buone che esistano!!
    pici&fegatini..un’accoppiata vincente! 🙂
    bravissima!!

  6.  

    Maddai… I fegatini! Ne parlavamo giorni fai dei crostini toscani ricordi. Sarà che io il fegato non l’ho mai amato e quindi l’unica maniera che avevano di farmelo mangiare era macinato con le spezie nei crostini. Non ci avrei mai pensato.
    Ottima ricetta ‘toscana’ i picicrostini 🙂

  7.  

    Tesoro, capisco perfettamente cosa intendi per sfida con te stessa: l’MTC è sempre questo per me 🙂
    I tuoi pici sono meravigliosi: una proposta meglio dell’altra e mi dispiace che siano finite 🙂
    La seconda foto è stupenda!
    Ti abbraccio :*

  8.  

    io non la vedo come un maglione infeltrito, la fine di questa settimana. Sarà che la associo sempre a bucati non riusciti, un’immagine come quella che hai scelto tu e quindi non riesco a cogliere l’aspetto positivo. Ma quello che hai rimandato a me è un piccolo percorso personale di una ricerca tutta nel segno della tradizione: punto di partenza e punto di arrivo, inteso nei termini di una ricapitolazione, ancor prima che di una sintesi. Di sicuro, i pici hanno rappresentato la sperimentazione ideale: la tua conoscenza della cucina si trasforma qui in confidenza, in famliarità, in affetto- e questo è stato l’altro filo conduttore, che si è colto in tutti i tuoi esperimenti. Prova ne è l’aver associato alle ricette un lessico familiare, a cui rinunci solo all’ultimo capitolo, dando a tutti la chiave delle tue interpretazioni, un po’ come succede nei libri gialli. Se proprio devo mantenere l’immagine del maglione, ti vedo più a disfarne uno vecchio ed amatissimo, per rifarne un altro, con la stessa lana, ma più nuovo: per poterlo indossare ancora, senza privarti del suo conforto.
    grande partecipazione, grande pagina dell’mtc.
    grazie, davvero

    •  

      È che poi alla fine tutto si lega, la tradizione, i ricordi, i sapori nuovi e come nei maglioni infeltrito non riesci più a separare le maglie così ormai tutto è diventato un tutt’uno. Ad ogni modo anche l’ idea di avere un nuovo maglione fatto con vecchie lane mi piace.. È sempre un pezzo di storia che ti porti addosso.
      Grazie a voi Ale, è l’ MTC ad essere grande,e voi fate sempre in modo che lo sia!

  9.  

    è proprio vero i profumi sorprendono sempre per i ricordi che portano con se.. mi è piaciuta molto l’ultima frase, non ho mai pensato che gli stessi piatti che hanno “segnato” la mia infanzia potrebbero coccolare qualcun’altro.. capisco quando dici che la sfida era con te stessa perchè per assurdo a volte è più difficile confrontarsi con le proprie tradizioni, diciamo che le aspettative sono sempre più alte!!!! ti confesso che i fegatini assieme ad acciughe-alici e trippa sono tra le poche cose che non mi piacciono ma son sicura che per chi ama il “genere” il tuo piatto è da leccarsi i baffi!!! tia abbraccio tesoro.. e non son proprio sicura che sia l’ultimo.. ancora mancano nove giorni!!!!

    •  

      Dici sul serio!?! Pensa che io potrei commettere un illecito sia per le acciughe che per i fegatini che per la trippa! Vabbê poco male questo vuol dire che una sera a cena potrei mangiare tutta la tua porzione… Hihihi.. Scherzo…
      Baciooooone!

  10.  

    Serena carissima, sono quattro le tue stupende proposte. Una meglio dell’altra. Ho interpretato questo tuo percorso come una sorta di catarsi. E ti ho sentito emozionata e tesa, quasi ti sentissi irrispettosa nei confronti di questo piatto che tanto ti appartiene e che adesso, in questa occasione, è diventato un po’ di tutti. Si cresce davvero quando quelle attenzioni che ci arrivavano dalle persone amate, ci escono spontaneamente quasi avessimo assorbito le anime ed i gesti dei nostri cari. Tu ci sei riuscita benissimo e credimi questo piatto è veramente un canto di appartenenza, un ringraziamento, un ritratto della tua terra. Ti abbraccio forte forte. Grazie cara. Pat

  11.  

    Certo che voi Toscani giocate in casa! ^_^
    E che profumi, che sapori meravigliosi ci regala la vostra Terra!!!! :-9

  12.  

    Da piccola, fino a qualche tempo fa, odiavo il fegato e le frattaglie in genere, sono sincera.
    Trippa esclusa perché ne vado matta.
    Solo ultimamente sto imparando ad apprezzarle…diciamo da quando sono andata a trovare mia sorella che senza dirmi niente mi ha fatto assaggiare il frit mallorquin.
    La tua ricetta mi piace da matti, e probabilmente potrei anche riproporla sulla mia tavola. E se riuscirai veramente a farmi comprare i fegatini di pollo (dato che i polli che mi ha dato mia suocera sono puliti da tutte le frattaglie) sarai la prima a saperlo!!!

    P.S. Io voto per la sesta versione, hai ancora tempo!!! 🙂

    •  

      a dire il vero ho avuto anche io un periodo nell’ età di mezzo in cui fegatini e frattaglie e quinti quarti vari non è che mi facessero impazzire. Eppure son cresciuta a piatti di fegato perchè “c’ era tanto ferro dentro”.. ad oggi posso garantirti la mia più totale devozione ai fegatini, in tutte lemaniere possibili ed immaginabili in cui li ho mangiati :OPP Quindi Ari, mai dire mai!!!!!
      direi che la sesta versione ve la risparmio :O))))
      baciooooooooooooooo

  13.  

    Ma così non valeeeeee….già parti in vantaggio per il nome del blog, poi ne fai 5 una meglio dell’altra, perfino….no eh! 🙂

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