Loving People Through Food
Dec 212012
 

All I Want For Christmas Is You, Mariah Carey


Proprio l’ altro giorno vi raccontavo di come il mio Natale sia cambiato negli anni, di come il mio “nuovo” albero sia così diverso rispetto a quello dei miei genitori sul quale ancora ci sono le decorazioni storiche, veri pezzi non d’ antiquariato, bensì di cuore.
Così succede anche a tavola.
Tutti i Natale della mia vita (vabbè la maggior parte, tipo il 99,999999%) li ho passati a casa dei miei nonni, dove a dirla tutta io e mio fratello ci “trasferivamo” anche qualche giorno prima appena chiudeva la scuola.
Col nonno si preparava l’ albero, si riempiva di decorazioni fragili e preziose, di vecchi fili di luci colorate, sempre le stesse da quando la mamma era piccola, solo l’ albero cambiava quasi ogni anno.. perchè il nonno non ricordava più dove aveva messo l’ albero dell’ anno precedente, così per non rischiare di rimanere senza albero ne comprava uno nuovo. E’ solo grazie a lui che l’ industria degli alberi di Natale è ancora in vita nonostante le solite notizie da Tg di mezzogiorno: “quest’ anno gli italiani spenderanno il 84235695764952 % in meno per Natale e bla bla bla..”
Nonostante tutto era così divertente.. Stefano usciva col nonno a comprare il nuovo albero mentre io uscivo per le commissioni insieme alla nonna, ordinavamo il pesce, ci facevamo mettere da parte le cose più buone, incartavamo insieme qualche regalo ed io la aiutavo in cucina, quella cucina che già una settimana prima si riempiva di profumi inebrianti, e di pentole, di stampi, di tegami che sembrava una gran festa.
Poi siamo “cresciuti”, così la scuola e l’ università ci hanno permesso di arrivare a casa dei nonni giusto in tempo per.. la cena? ehm.. no. giusto in tempo per spizzicare di continuo quella che poi sarebbe stata la cena del 24, tant’ è che la nonna ad un certo punto si fece furba e ci lasciava uno spuntino fatto di assaggini vari per evitare di arrivare in tavola coi vassoi vuoti.
Peccato che ancora ricordiamo l’ anno che confusi la pentola del condimento per la pasta per quella delgi spuntini e a cena per poco non arrivò una pasta “in bianco”..
Questo spiega l’ importanza del post di oggi. Avevo tante ricette da proporvi: i ricciarelli, il panforte, l’ arrosto di Natale, però, chissà come mai la coscienza mi ha suggerito di pubblicare le tartine al salmone.
Un antipasto un po’ retrò, terribilmente anni 80, sarà che a me ricorda i vecchi volumi e le riviste di cucina di quegli anni, in cui se non preparavi due tartine tanto valeva che non apparecchiassi neanche.
Eppure per me sono un classico, insieme ai fritti e all’ insalata di gamberetti.. lo so lo so, anche la mia mamma fa tantissime cose molto più buone di queste, eppure per me queste 2-3 kitcherie che preparava la nonna ci devono stare altrimenti m’ intristisco. E poi mi mangio tutto il condimento ufficiale……

TARTINE AL SALMONE
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Tipo Ricetta: Antipasti
Autore:
Ingredienti
  • crostini
  • aneto fresco
  • lime
  • salmone selvaggio
  • crème fraiche
  • sale
  • olio EVO
Istruzioni
  1. Amalgamare la crème fraiche con un po' d' aneto sminuzzato finemente.
  2. Condire la crème fraiche con sale, olio e qualche goccia di lime.
  3. Spalmare la crème fraiche sui crostini, adagiare una fetta di salmone su ogni crostino e decorare con una fetta di lime affettato sottilmente

 

La signorina Pici e Castagne

  18 Responses to “Christmas Favors : : TARTINE AL SALMONE”

  1.  

    Questo è l’antipasto di tutti i miei Natali, ovunque lo abbia passato i crostini al salmone c’erano e ci saranno sempre, altrimenti che Natale è?
    Auguri cara, buone feste.
    E.

  2.  

    Ma lo sai che a casa mia le tartine con il salmone non possono mai mancare in queste occasioni? Magari il resto del menu cambia ogni anno ma quelle resistono sempre. La tua versione con créme fraiche e lime mi sembra ottima! Ciao cara e buona giornata 🙂

  3.  

    A Natale qualcosa di retrò ci va sempre: da noi non mancano mai lenticchie e cotechino ad esempio…più retrò di così 😛
    E comunque le tartine al salmone a me piacciono un sacco, perché più che ricordarmi i Natali passati mi ricordano le feste di Capodanno passate con i miei genitori e parenti 🙂
    La prima foto mi piace tantissimo :*
    Ciao amica mia, ti vi bi!

    •  

      eh sì è un po’ come al matrimonio no? ci va qualcosa di rosso e qualcosa di “prestato” ecc ecc..
      saranno anche cose scontate e demodè ma io senza le mie kitcherie mi sentirei persa. ho proprio bisogno di sentire l’ odore delle cose che amo e che inevitabilmente aprono cassetti della memoria lontana. mi accontento di poco io.. anche se per essere precisi a Natale (la vigilia per l’ esattezza) CI DEVONO essere anche i fritti sennò manco mi siedo a tavola ecco. :OP
      un bacioooone tesorino mio!

  4.  

    Saranno anche anni ’80, ma sono le mie preferite, come si fa a non amare le tartine al salmone? Pensa un po’ che io ci metto direttamente il burro, altro che crème fraiche!!!!
    Che belli i ricordi che hai del Natale in famiglia, mi piace sempre leggere le storie dell’infanzia degli altri: un giorno le metterò insieme e scriverò anch’io una storia fingendo che sia mia 🙂

    •  

      scommetto che la tua non ha nulla da invidiare alle altre storie di natale. se non altro perchè è la tua, e quindi speciale per questo.
      nel frattempo ti faccio un po’ di spazio nella mia storia e ti passo un paio di tartine di “benvenuta”.. bacioooooo Sereeeeeee ( e bacio anche a Mike!)

  5.  

    Picina, sei sempre la mia preferita. Ti abbraccio come i salmoni: anche a ritroso nel tempo.

  6.  

    Da noi tartine più spartane: burro e salmone e pancarrè.
    Che Natale triste vero?!

    (dai dai dai, che il supplizio è quasi finito…)

    •  

      eh no perchè? burro e salmone è un superclassicissimo e altrettanto gustoso! è che io il burro così crudo non lo mangio tanto volentieri :OS sono strana parecchio eh?
      stringi i denti signora mia, che manca poco, e due giorni ancora non saranno lafinedelmondo…. -_-‘

  7.  

    Ok, ok, lo confesso. Adoro il salmone in tutte le salse (quella rosa però la lasciamo ai gamberetti, ok?), di qualunque provenienza e di qualunque specie, selvaggio o allevato. Anche se forse il più buono l’ho provato in Alaska, ma si sa che sul posto tutto è più buono^-^. Ha un sapore a cui non resisto proprio.
    E da poco ho sentito da qualche parte che a Roma addirittura c’è una salmoneria, non mi sembra vero, dovrò andare a verificare di pissona pissonalmente. :-))) Dopo aver terminato la scorta natalizia, ovviamente^^
    E poi, e poi, negli Usa ho scoperto i bagels (cotti al forno a legno sono divini) con la creme cheese ed il salmone. E non aggiungo altro, se non che ci ho fatto colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena 🙂
    Abbinato al lime però mi mancava. Ma come è d’obbligo dire oggi, maya dire maya…
    Credo che pur di avere salva la cena, li prepareranno anche quest’anno :-)))
    Intanto ne approfitto anche per farti i miei più cari auguri di buon Natale.

    •  

      penso che in Alaska anche l’ acqua ghiacciata avrebbe un nonsocchè di gustoso…
      eh, l’ uccellino ha cantato, ed ora che ho messo in giro la voce della salmoneria chi ti ferma più? :O)
      uuh i bagels li ho fatti questa primavera, ma non al forno a legna :O(, stanno qui sul blog da qualche parte.. io li avevo mangiati con avocado e pollo… oddio ho l’ acquolina solo a pensarci.. che vergogna….
      Un abbraccio a voi e tanti tanti auguri di un sereno Natale!

  8.  

    Carissima, pure per me queste tartine sono un classico di questo periodo natalizio e se non fanno la loro comparsa il 25 arrivano senza dubbio il 26…dipende da quanti antipasti già ci sono…una quantità imbarazzante a dire il vero, ma per me sono le cose che più amo, più ancora del tortellino in brodo e dei vari arrosti e capponi :)))
    forte tuo nonno, chissà quanti ce ne sono di alberi adesso in quella casa!
    un abbraccio e tanti tanti auguri per un Natale sereno,
    a presto,
    Vale

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