Loving People Through Food
Nov 092012
 

Una Come Te, Cesare Cremonini

L’ autunno è una festa, l’ autunno a Piancastagnaio fa rima con castagnatura, con escursioni e passeggiate nei boschi alla ricerca di funghi e a raccogliere castagne.

Si fanno le scorte per l’ inverno, animali e uomini si preparano ad affrontare la stagione che cambia, gli uni vanno in letargo, gli altri preparano scorte di legna e cibo da consumare accanto al camino, nelle fredde serate da passare intorno al focolare domestico.

Così la raccolta delle castagne è l’ ultima fatica, l’ ultimo lavoro da fare prima dell’ inverno ormai alle porte e la fine dei  lavori “estivi”, la raccolta delle olive e la spremitura nei frantoi, il vino nuovo, la castagnatura, il primo passo verso la stagione nuova vanno festeggiati.

Ho già detto tante volte quanto io ami l’ autunno, stagione incantevole, le prime nebbie che salgono fino in vetta, le prime pioggie così diverse dai temporali estivi, le passeggiate tra i castagni secolari per raccogliere i preziosi frutti gelosamente custoditi nei ricci, il silenzio dei boschi, il rumore dei passi sulle foglie secche, il paniere pieno di felci e funghi cavati con estrema delicatezza e rispetto.

Il paese si prepara così a celebrare questo momento di festa , le quattro Contrade con l’ aiuto della Proloco e del Comune riportano i vicoli di Piancastagnaio agli antichi splendori, vengono apposte decorazioni, rami di castagno, ricci, allestiti stand in cui fermarsi ad acquistare ed assaggiarte prodotti tipici del paese, di questa stagione, preparati con le castagne ma non solo.

Le cantine si aprono, sprigionando così tutto il profumo del vino nuovosi trasformano in piccole locande rustiche dove potersi fermare per trovare un po’ di ristoro e per assaggiare i piatti tipici della tradizione.

Ancora lungo il Viale bancarelle, luci  suggestive, piccole orchestrine musicali, canti popolari, balli, mostre d’ arte, mercanti, artigiani ed artisti che si esibiscono e contribuiscono a creare un’ atmosfera di gioia e aggregazione con profumi colori e sapori che riconoscerei tra mille altri.


Il Crastatone è in assoluto la festa più antica dedicata alle castagne che si svolge nel Monte Amiata nei giorni del fine settimana vicini al 1 Novembre ed è proprio il termine crastare che in dialetto indica l’ atto di incidere la crastata (caldarrosta) a dare il nome alla festa.

Camminare per i vicoli medievali del paese, far la fila per una focaccetta fritta, tendere  le mani verso i fuochi per scaldarsi un po’, lasciarsi cullare dal crepitìo della legna e delle crastate che scoppiano sul fuoco, soffiare sulle caldarroste bollenti per aprirle in fretta, fermarsi a salutare e ad abbracciare gli amici cari, seguire col naso il profumo di vin brulèe di chi ti passa accanto, tornare a casa e sentire sul cuscino l’ odore della legna bruciata che è rimasto tra i capelli.. ecco questo è il Crastatone  per me.

La ricetta oggi ve la lascio così..

I Suggioli

Voi fa’ i suggioli?

Piglia le castagne

(se c’ hai i marroni è meglio)

Poi mettelein un paiolettu a lessà

Co un pizzico di sale grossu.

Quanno so cotti te li poi magnà

Sia caidi che diacci.

Le Brodolose

Se n’c’ hai niente da fa e lo stomaco ti voi sollazzà

Fatti un bè piattu di brodolose

Piglia le castagne meglio che c’ hai,

le luccichenti o i marroni,

castrale e mettele a coce nei fornettu della stufa,

quanno so mosce li devi levà prima la buccia,

poi le rifai ammosci’ nei forninu n’ antro po’ e li levi anche la seconda buccia.

A chesto puntu pigli un paiolettu e ce le metti dentru e le ricopri d’ acqua.

Pe connille ce metti un po’ di finocchiu saivvaticu e un po’ di sale.

Le fai coce finchè nun si sfanno.

 La Pulenna Doicce

Voi fa bella figura co’ tu amici?

Falli un tombulino di pulenna doicce.

Mette a bollì un po’ d’ acqua,

quanno bolle mettece un pochinu di sale e poi versace la farina di castagne tutta in un coippu.

Falla bollì ‘n pezzettu, poi la levi dai focu, scola l’ acqua e lasciace solu chella che ti basta pe’ rimucinalla.

A chesto puntu ti metti i paiulettu fra i piedi la giri co i lansagnolettu e se nun ti riesce di giralla ce rimetti un pochina di chell’ acqua che avevi scolato prima.

Quanno l’ hai rimuginata bene la rimetti popo’ ni focu e la fai staccà dai paiolu, poi la riggiri nella spianatoia e te la magni co la ricotta o co i mazzafegatu.

Le Monne

Ti garbano le monne?

Allora piglia un pagnerettu di castagne

(se c’ hai i marroni o le luccichenti è meglio),

poi le bucchi e le metti a lessà in un tegame

co un rametto di finocchiu saivvaticu e un po’ di sale.

La signorina Pici e Castagne

  24 Responses to “Snippets Of Our Life : : IL CRASTATONE”

  1.  

    Oh noooo….me la sono persa! L’anno scorso ero li’ con amici e ricordo la festa bellissima, il clima di attesa e divertimento….le castagne e quel profumo meraviglioso….sob! Adesso fino al prossimo anno non se ne parla! E tu eri li, che rabbia! Bellissime le foto, com’e sempre e ganze le ricette in vernacolo. Un bacione grande, Pat

  2.  

    beh mi hai fatto davvero sognare e ridere con questo post! che volere di +???

  3.  

    Ma che belle atmosfere! Mi hai fatto venire voglia di andarci a Piancastagnaio. E questa festa fa parte di quei riti che mi fanno impazzire perchè legati alle tradizioni, alla natura e alle stagioni. La foto mentre addenti, che cos’è? una focaccia? parla da sola 😉

  4.  

    Racconti di realtà a me, che vivo al mare, quasi completamente sconosciute, che vorrei respirare e in cui vorrei immergermi ogni volta che leggo le tue parole e guardo i tuoi scatti.
    Un bacio.
    PS Ma te la sei mangiata tutta? O_O

  5.  

    Che belle immagini, sembra quasi di sentire il profumo di questo autunno guardandole. Ci tengo a dirti che hai un blog splendido, le ricette sono davvero interessanti e le foto incantevoli. Passerò spesso di qui 😀
    Un saluto

  6.  

    troppo forte questa festa ma soprattutto tu che addenti quel mega pizzettoneeeeeeeeeeee, un abbraccio SILVIA

  7.  

    adoro questo genere di feste e adoro le castagne. ma che bella sei mentre addneti la pizza fritta!!?? un abbraccio tesoro

  8.  

    eheheheh!! Indovina la foto che mi ha colpito di più?? 🙂
    PS: se ti avanzano 5 minuti ti aspetto dalle mie parti per un contest…
    bacioniiii

  9.  

    Le ricette in dialetto pianese sono spettacolari! E poi quella focaccia…mi hai fatto venire voglia e questa sera le mangerò anch’io!?! Baci

    •  

      e allora??? mangiata la focaccia? :O)

      •  

        sì sì le ho mangiate le focacce, certo non erano giganti come la tua, ma erano buonissime!! E visto che ieri il tempo mi ispirava ho fatto anche i biscottini al vino con l’anice, a tal proposito ti volevo chiedere un consiglio: perchè la pasta dei biscottini rimane un pò appiccicosa ed è difficile formare le ciambelline? Io ho adottato il rimedio di inumidirmi le mani con l’olio, tu cosa mi consigli?

  10.  

    Mia cara, che meraviglia questo tuo racconto. Per me autunno e castagne sono un binomio indissolubile e il profumo delle caldarroste mi mi emoziona come quando ero bambina. Purtroppo, quest’anno, da me in Lunigiana non ne abbiamo avute per colpa di un parassita cinese che ha rovinato la raccolta…e così, per la prima volta dopo una vita non ho indossato gli stivali di gomma e non sono andata nei castagneti vicino casa a raccoglier castagne 🙁
    Baci

  11.  

    ciao sono il ragazzo nelle foto con il giacchetto nero e blu a quadri.. :’) finalmente dopo un po di anni ho ritrovato il tuo biglietto da visita con il sito e adesso ho visto le foto! troppo belle!! complimenti! grazie comunque della disponibilità 😀 continua cosi 😀

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