Loving People Through Food
Oct 302012
 

Don’ t Wait Too Long, Madeleine Peyroux

Sono una food blogger green. E’ ufficiale. Non nel senso che quando mi arrabbio divento verde come l’ Incredibile Hulk, i miei muscoli lacerano la t-shirt e distruggo tutto quello che ho davanti come una furia..

Oddio, che poi a pensarci bene.. vi dirò.. almeno una volta nella vita.. eheh.. mi piacerebbe sapere che si prova… aaaaaaaaargh.. l’ Incredibile Signorina P&C…….
D’ accordo, come non detto, torniamo a noi e all’ Eco Food Day a cui #Food 140 e l’ Accademia del Gusto Pepe Verde mi hanno invitata a partecipare qualche giorno fa.

 L’ iniziativa si ripropone di far conoscere e diffondere il più possibile il concetto di sostenibilità ambientale attraverso la produzione ed il consumo responsabile di ciò che mangiamo.
Sono sempre stata definita una gran sognatrice, una sempre convinta che il mondo potesse cambiare da dentro, dalle piccole cose, perché è lì che si nascondono e nascono le grandi.
Sono altrettanto convinta che ogni nostro gesto, anche il più banale possa avere delle ripercussioni sulla nostra vita, su quella degli altri, sull’ intero ecosistema, che ci voglia rispetto, un rispetto profondo per nnoi stessi e per ciò che ci circonda, perché nulla si può e si deve dare per scontato, perché le situazioni possono mutare all’ improvviso, direttamente o indirettamente per causa nostra.
E quando tutto cambia, cambia tutto.
Il cibo è cultura, mangiare è viaggiare, è scoprire sapori, mondi, colori nuovi, e farlo con consapevolezza non può che essere un valore aggiunto.
Conoscere la storia di ciò che mangiamo, è moltiplicare il piacere.
Sarà che ho un animo curioso, che sono stata da sempre la piccola Miss Marple di casa, che ogni volta che s’ andava a trovare gli amici in campagna mi arrampicavo sugli alberi, curiosavo nelle cantine, tra le botti, passeggiavo sulle reti piene di olive, toccavo, annusavo, e soprattutto domandavo….
Ecco, purtroppo nel tempo ho imparato che al mondo esiste gente per la quale le patate nascono in “fiocchi”, che non ha “ancora” capito se le banane crescono in terra o sugli alberi, che le noci sono avvolte da una buccia verde che si apre da cui fuoriesce il frutto…. e soprattutto non pensate “ma che gente frequenti!” perché mi riferisco anche ad illustrissimi signori….
Chiaramente per km 0 si intende lo sconto che ti fanno sulle automobili in concessionaria. E’ chiaro.
Figuriamoci poi essere a consocenza delle modalità di produzione e coltivazione del cibo, la provenienza, la sostenibilità ambientale, l’ inquinamento, il rischio imminente di collasso ambientale che deriva da certi sistemi poco raccomandabili.
Utopia pura.
Eppure non mi arrendo.

Continuo a cucinare quello che trovo, le cose buone dei contadini, dei coltivatori diretti che il weekend scendono al mercato, continuo a comprare quello che conosco (in termini di provenienza, ci mancherebbe..), non compro le fragole a Dicembre e a Luglio non faccio colazione con le arance spremute.
Questo stimola la fantasia, accende le idee, passeggiare per mercati, per boschi, per campagne è un modo di fare conoscenza con le stagioni, con la natura, riempirsi gli occhi di colori e sapori nuovi che sorprendono ad ogni loro ritorno.
Un week end di fine estate passato a pestare l’ uva per il vino, o a raccogliere le olive, o a fare il formaggio, queste sono cose impagabili, questo è il rispetto per quello che la terra ci da, per cui dovremmo essere grati, che dovremmo conoscere ed imparare a valorizzare sempre di più.
Uhm.. ma se continuo con la mia campagna elettorale, come direbbe Annarita “Pici for President..”, mai vi dirò che nel pomeriggio dedicato all’ Eco Food Day c’ è stata anche una bella lezione di cucina tenuta dallo chef Cesare Amato che ha preparato per noi 20 Food Blogger appassionate tre piatti a base di riso e che ve lo dico a fare tutti e tre da leccarsi i baffi.

20 Food Blogger che hanno firmato una carta, un impegno a “promuovere la cultura della sostenibilità in rete, diffondere la cultura della tutela e della valorizzazione del territorio agricolo, impegnarsi nella divulgazione della cultura degli orti/giardini urbani, pubblicare post sulla cultura del cibo e del riciclo, contribuire alla conoscenza del mondo OGM, tutelare l’ ambiente attraverso la diminuzione del consumo di carne rossa, promozione della cultura del GAS..”

Uno di questi è stato da me rivisitato per partecipare al contest abbinato all’ Eco Food Day, che assegnerà al vincitore un magnifico premio “green” messo a disposizione da Idee Di Casa, una bordura di riso con carciofi, pancetta di mialino nero aromatizzato con pepe di Rimbàs e purea di fave con olio alla menta.

Non sono una che solitamente fa promotion ai prodotti che usa, almeno non intenzionalmente :OP, tuttavia due parole oggi mi sento in dovere di spenderle.
Il riso baldo, offerto da Riserva San Massimo, è il riso che preferisco quando preparo i risotti, scoperto ormai qualche anno fa è un must nella mia dispensa; l’ olio EVO alla menta selvatica bio di Fattoria San Sebastiano ha un profumo che vorrei potervi far sentire così come il colore..; la pancetta invece è un regalo inaspettato che ho ricevuto l’ altro giorno da Peppino Tinari, chef stellato del ristorante Villa Maiella, di cui per altro vi avevo parlato qualche mese fa e che ho avuto il piacere di incontrare al Salone del Gusto presso il padiglione di Tre Spade durante la sua presentazione insieme a Claudia di Verdecardamomo del pepe del Rimbàs, pepe che conferisce alla pancetta e quindi a questo piatto un gusto tutto speciale….

BORDURA DI RISO AI CARCIOFI CON CREMA DI FAVE E PANCETTA AL PEPE DEL RIMBAS
5.0 from 1 reviews
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Tipo Ricetta: Riso
Autore:
Ingredienti
  • riso baldo 500 gr
  • carciofi 3
  • bitto 200 gr
  • pancetta di maialino nero lavorata con pepe di Rimbàs
  • olio EVO
  • aglio tritato 1 spicchio
  • cipolla tritata 10 gr
  • vino bianco
  • burro 40 gr
  • brodo vegetale
  • pangrattato
  • olio alla menta
  • fave secche 200 gr
  • sale
  • pepe del Rimbàs
Istruzioni
  1. Ammollare le fave secche in acqua fredda per un paio d' ore.
  2. Sciacquare le fave e cuocerle in acqua fredda per 45 minuti circa fino a che saranno morbide.
  3. Aggiustare le fave di sale e pepe, condirle generosamente con l' olio alla menta e ridurle in purea col frullatore ad immersione.
  4. Coprire il purè di fave con un foglio di pellicola, a contatto con il purè stesso in modo che non formi pellicine, e tenerlo da parte.
  5. Pulire i carciofi, tagliarli a fettine sottili ed immergerli in acqua fredda.
  6. Tagliare la pancetta a dadini piccolissimi e rosolarla con l' olio EVO.
  7. Unire l' aglio schiacciato, i carciofi e lasciar cuocere per un paio di minuti.
  8. Sfumare i carciofi col vino bianco e quando questo è evaporato proseguire la cottura con il brodo vegetale necessario.
  9. Aggiustare i carciofi di sale e pepe e cuocere per 10 minuti ancora a fiamma bassa.
  10. In una casseruola, far appassire la cipolla con un poco d' olio EVO.
  11. Unire il riso e farlo tostare per 3 minuti.
  12. Sfumare il riso col vino bianco e quando questo sarà completamente sfumato aggiungere il brodo vegetale necessario per proseguire la cottura.
  13. Passati 5 minuti unire i carciofi e proseguire la cottura per 5 minuti.
  14. Grattugiare il bitto nella grattugia a fori larghi.
  15. Fuori dal fuoco unire una noce di burro ed il bitto.
  16. Preriscaldare il forno a 160°.
  17. Stendere bene il riso su un vassoio in modo da farlo raffreddare e fermare la cottura.
  18. Ungere con del burro gli stampini di alluminio e spolverarli con del pangrattato.
  19. Riempire gli stampini con il riso pressandolo bene all' interno.
  20. Passare gli stampini in forno per 10 minuti.
  21. Distribuire qualche cucchiaio di purea di fave nei piatti.
  22. Sformare il riso al centro di ogni piatto.
  23. Decorare con della pancetta croccante saltata velocemente in padella.

Con questa ricetta partecipo al Contest :
Contest Food 140

La signorina Pici e Castagne

  26 Responses to “Snippets Of Our Life : : ECO FOOD DAY E LA BORDURA DI RISO AI CARCIOFI CON CREMA DI FAVE E PANCETTA AL PEPE DEL RIMBAS”

  1.  

    Sarei voluta essere insieme a te a questo bellissimo evento e anche se non ho firmato nessuna carta mi sento una green blogger dentro!!!! Complimentissimi…..un saluto da Manu delle Chiacchiere

  2.  

    Bellissimo e interessante quel pomeriggio passato insieme…la tua proposta è una delizia per gli occhi e per il palato!!! Brava…ci vediamo oggi per un’ altra esperienza da passare insieme!!

  3.  

    brava amica. Già mi piacevi prima, ma ora che sei anche tutta verde mi piaci anche di più (impossibile, eri già al 100%)

  4.  

    Sono come te, una sognatrice forse, ma io ci credo che dal piccolo si fa il grande, come grande è il tuo piatto!
    Brava as usual, peccato non essence incinerate! :*

  5.  

    Sono come te, una sognatrice forse, ma io ci credo che dal piccolo si fa il grande, come grande è il tuo piatto!
    Brava as usual, peccato non esserci incontrate! :*

  6.  

    bellissimo evento, bellissimi presupposti, bellissima tu in questa foto !!
    vi ho seguito (anche se con un pò di invidia!) e devo dire che scopo dell’iniziativa è davvero lodevole.
    io da un pò, adotto in casa questa filosofia 🙂

  7.  

    Buahahahahahahah ora ti immagino tutta verde che diventi talmente grande da strappare i vestiti…e magari il tuo uomo sta lì tranquillo di fianco a te senza pensare che potresti dargli una zoccolata…ah no quello era il cavallo…vabbè però io mi immagino lo stesso la scena e mi diverto hihihi 😛
    Passando alle cose serie, sono al 100% con te, perché condivido tutto ma proprio TUTTO quello che dici! Grandissima per aver aderito a questa iniziativa e per questa splendida ricetta 🙂
    Un bacio enorme amica mia :*

  8.  

    Quanto sono d’accordo con te.
    Se penso che alcuni bambini, magari in città, non sanno nemmeno come sia fatto un pollo.
    Rischiamo di perdere un patrimonio inestimabile, continuando a sottovalutare la ricchezza del cibo, come cultura.
    Bel post, bel racconto, bella esperienza e bella ricetta. Buona fortuna per il contest! 🙂

    A.

  9.  

    Grande Serena, è stato un piacere conoscerti! Passa da Torino con calma, andiamo a mangiare qualcosina insieme 🙂 Bacio!

  10.  

    Grande Sere, neppure io ho firmato nessuna carta ma faccio il possibile per essere ecosostenibile e la massima soffisfazione ce l’ho con la raccolta differenziata! Mi piace il pattume embè?! 🙂
    La tua ricetta è fantastica, davvero da provare.
    bacioni
    PS: per #Food140: stiamo ancora aspettando la risposta di un contest che si è chiuso al 15 settembre…non dico altro…! 🙁

  11.  

    ah beh sto pepe di rimbas ci è piaciuto un sacco al salone Vero? Ottimo resoconto e rivisitazione della ricetta, un bacio:) mony

  12.  

    Cara Signorina Pici il pepe del Rimbas ormai ci ha conquistate!!! ma dove trovi il tempo?? io ancora non sono riuscita a fare la ricetta devo trovare i carciofi quelli buoni però perchè anche io condivido come te l’idea che il cibo sia cultura e la cultura sia il cibo per la mente. Anche io avevo in mente di usare il pepe del Rimbas ormai ne sono stregata ..Complimenti bellissimo post…magari un giorno riusciamo ad andare al mercato di S. teodoro insieme che dici? bacioni a presto

  13.  

    Ricetta elaborata ma che mi piacerebbe proprio assaggiare. E gustarmi l’insieme di tutti i sapori! Me la segno! 🙂
    Non conosco i prodotti che hai usato per la ricetta, come l’olio alla menta! Approfondirò! 🙂
    Un saluto!
    Sabrina

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