Loving People Through Food
Mar 042012
 

 


Già, peccato che io a Bisenti non abbia fatto in tempo ad arrivarci…
In compenso però, dopo aver assaggiato una sera al Bacucco d’ Oro (do you remember?), tra le altre specialità, i tatù di Bisenti non sono più riuscita a togliermeli dalla testa.
E sì che ve l’avevo detto che al Bacucco i colpi di fulmine sono all’ ordine del giorno..
Così come al mio solito sono diventata un tormentone: eddaiportatemiamangiareitatùeddaiportatemiamangiareitatùeddaiportatemiamangiareitatùeddaiportatemiamangiareitatùeddaiportatemiamangiareitatùeddaiportatemiamangiareitatù… cioè, provateci voi a non sfinirvi…

Così l’ ho avuta vinta ed abbiamo fatto una gita a Teramo, che no, non è Bisenti lo so da me, ma dato che volevo andare anche lì ho preso due piccioni con una fava.

Una fava di cacao magari.. dato che proprio a Teramo ho fatto una delle merende più esilaranti della mia vita, tra cioccolata calda, infusi di frutta, cioccolatini ripieni e tatùùù!

Così ho fatto la conoscenza, non della persona del signor Ezio Centini, ahimè, ma mi avrebbe molto onorata, bensì della sua impareggiabile cioccolata.
Ma.. ho pensato.. in fondo è stato come conoscerlo, no? Dedicarsi con passione a qualcosa significa metterci tutto se stesso ed inevitabilmente donarsi, donare la parte migliore, agli altri.

Ecco io mi sento di aver ricevuto un dono, perchè varcare la soglia del civico 28 di Via Veneto (TE) significa compiere il primo gesto d’amore verso se stessi, lasciarsi coccolare, il corpo e l’anima.
La cioccolata all’ aglio, al peperoncino, alla liquirizia, all’arancia, sono solo una minima anticipazione di quello che vi aspetta nella bottega del gusto che la famiglia Centini ha aperto nel cuore di Teramo, oltre che naturalmente nella sua sede di produzione a Bisenti.
Ingenua io che ci ero andata “solo” per i tatù… sebbene i tatù bò bò di Ezio Centini siano letteralmente da urlo.
Un incorcio tra un panpepato ed un mostacciolo, questo biscotto duro che si ammorbidisce col passar del tempo (ma non dovrebbe essere il contrario? possibile? sìsìsì) profuma di cacao, di mandorle e di miele, e conservato sotto rum, è perfetto per un giro di piccoli bon bons tra la fine del pasto ed il caffè.
Vabbè, in conclusione, a noi la famiglia Centini ci piace perchè è tradizione, autenticità, ricerca delle materie prime migliori, passione, amore per il cioccolato e poi perchè non si stanca mai di raccontare tutto questo attraverso i biscotti, il torrone, il nocciolato, le tavolette, i vasetti di cioccolata e di tatù…

CENTINI
Via Veneto 28, 64100 Teramo
Tel. 0861 247867
Via Fiume 1, 64033 Bisenti
Tel. 0861 995962
www.centinichocolate.it

Questa qui sotto è una ricetta di tatù che ho trovato nel web così l’ ho provata…

CIOCCOLATO FA RIMA CON CENTINI CHE FA RIMA CON BISENTI CHE FA RIMA CON TATU'.
5.0 from 1 reviews
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Tipo Ricetta: Dolce
Autore:
Ingredienti
  • farina 1 kg
  • zucchero 500 gr
  • miele 1 kg
  • cacao misto a cioccolato 250 gr
  • tuorli 6
  • vino cotto o marsala 1 bicchiere
  • mandorle tostate e tritate 800 gr e anche di più
  • cannella 2 cucchiai
  • la scorza grattugiata di un limone
  • rum
  • oppure glassa con
  • cioccolato fondente 200 gr
  • zucchero 400 gr
  • acqua calda q.b.
Istruzioni
  1. Preriscaldare il forno a 160°/180°.
  2. Tritare grossolanamente il cioccolato e porlo in un recipiente insieme allo zucchero e due bicchieri d'acqua.
  3. Porre il tutto su fuoco dolce e far cuocere finchè si formeranno delle bollicine.
  4. A questo punto togliere dal fuoco il composto.
  5. A parte mescolare la farina con i tuorli e tutti gli ingredienti nella lista eccetto il vino.
  6. Lavorare l' impasto per circa 30 minuti in modo che risulti ben liscio ed omogeneo. Il mio risultava troppo morbido, così ho aggiunto delle altre mandorle al composto.
  7. Incorporare il vino.
  8. Confezionare i tatù nella forma tipica di piccoli rombi ed infornarli per circa 10 minuti.
  9. Procedere con la glassa oppure conservarli nel rum.

 

La signorina Pici e Castagne

  6 Responses to “CIOCCOLATO FA RIMA CON CENTINI
CHE FA RIMA CON BISENTI
CHE FA RIMA CON TATU’.”

  1.  

    Particolari questi tatù…non li conoscevo, ma adesso so anch’io cosa sono…..solo in teoria (ovviamente).
    Mi sto acculturando sull’arte culinaria!?!!? Attendo altri aggiornamenti!!

  2.  

    signora mia.. ecco, basta che lei resti connessa su questo canale per ogni aggiornamento! :O)
    io ho provato questa ricetta ma non ti saprei dire come saranno una volta che li avrò tolti dal rum… certo mr. Centini è tutta un’ altra cosa.. la prossima volta se li vuoi assaggiare te ne porto un barattolino :O)

  3.  

    E va beh, ma queste cose di prima mattina non sono mica giuste, eh?? Adesso vedi che mi tocca prendere il primo treno per Teramo, ad assaggiare queste delizie!! Non avevo mai sentito parlare di questi dolcini…ma ora colmo subito la mia ignoranza e mi faccio una cultura di tatù…. :))) Bello, il tuo blog! Scoperto per caso, come tutte le cose belle! 😉

  4.  

    Ciao Gabri! piecere di conoscerti! :O)
    Il mio blog è bello?! beh.. sono un po’ imbarazzata.. ma grazie.. eheh.. il tuo è semplicemente meraviglioso! quindi se lo dici tu.. :O)
    Guarda, sai che i tatù li ho scoperti anche io recentemente? Sono super! E poi è troppo buffo vedere un biscotto che col passare del tempo si ammorbidisce… cioè, è un po’ contronatura, ecco!
    Baci!

  5.  

    p.s.: metto il link al tuo blog nella pagina “Blogs I Love”, così non ci perdiamo di vista :O)

  6.  

    Grazie Serena, solo oggi incontro la tua bella osservazione che fa trasparire l’essenza di un prodotto dono della natura con la carezza dell’uomo. Io credo che il cibo è l’ombelico della natura con il gesto del cuoco.
    Se può sembrare strano che il tatù abbia caratteristiche di longevità, è la via che ho percorso artigiano “viandante” nello studio della manipolazione degli alimenti che deve soddisfare la fame nei tre livelli GOLA-VENTRE-MENTE e nello stesso tempo far trasparire il profilo etico della selezione dell’ingrediente e della loro combinazione nei processi tecnologici. Lo studio del Tatù mi ha portato a scoprire molteplici varianti equilibri fisici e chimici, variabili biologiche, di conseguenza posso stabilire che il tipico Tatù ha una curma di maturazione di 18 mesi poi inizia a scemare, mentre il tatù Bò-Bò non scade mai, ovvero logica commerciale 36 mesi di garanzia, ma siamo disposti a sostituirli eventualmente scaduti con nuovi, perchè riteniamo siano arrivati a buona maturazione. Non a caso furono da me ideati come il cibo del Day After , campioni ventennali sorprendenti.
    Riguardo la tua ricetta non si tratta del Tatù ma del Mostacciolo Castellano (Castelli TE), nel Tatù non è presente il mosto cotto, e il rum è presente nel Tatà Bò_Bò, la glassa di copertura citata è si il gilep del Tatù Bisentino. Riguardo i processi tecnologici da te indicati non li trovo chiari con presumibili errori, ma non è detto che il risultato ottenuto non sia buono, magari otterrete una nuova definizione dell’ Aptomeli (pani al miele).
    Saluto tutti con una frase di Joseph Beuys
    non è necessario trovare nuove regole ma migliorare i sistemi già esistenti

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